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Le storie

di Edoardo Mario Francese

Andreetto, un Po di gavetta per poi far ritorno al Leogra

Pallone d'argento 19 apr 2023
Nicolò Andreetto, centrocampista del Giavenale con il vizio del gol, è nipote e fratello d'arte Nicolò Andreetto, centrocampista del Giavenale con il vizio del gol, è nipote e fratello d'arte

Classe 1999, di Torrebelvicino, tutto sport e passione. È Nicolò Andreetto, il primo candidato del Giavenale al pallone d'argento del GdV. È nipote e fratello d'arte: suo nonno è stato presidente delloo Schio, dove oggi gioca il fratello Gabriele e dove Nicolò spera di tornare. Intanto i due si sono riuniti sulle sponde del Leogra. Centrocampista con il vizio del gol, Andreetto jr quest'anno ha trascinato la sua squadra in più occasioni. Ma l'esperienza nel quartiere scledense è solo l'ultima, in ordine cronologico, di una carriera cominciata in tenera età.

La sua carriera

«Ho iniziato a giocare da 4/5 anni a Schio - spiega - poi sono passato al Malo con i giovanissimi, quindi sono tornato a Schio fino agli juniores». Dopo la gioventù vissuta sui campi dell'Alto Vicentino è arrivata una chiamata da più lontano, sempre in Veneto, dove Nicolò si è messo in mostra con i coetanei. «Ho fatto una stagione via da casa a Porto Tolle, è stata l'occasione per farmi una bella esperienza in una juniores nazionale». Una stagione utile dentro e fuori dal prato di calcio. «Era l'anno della quinta superiore, facevo lo scientifico. Ho vissuto prima in camera d'albergo e poi in appartamento. Ho capito come funziona stare via di casa. Un'esperienza positiva: un campionato di livello in cui ho fatto bene, mi sono allenato con una squadra di Serie D, ho visto giocatori bravi e ho conosciuto il mondo semi-professionistico».

Scontro tra fratelli

In provincia di Rovigo si è acceso lo scontro in famiglia. «Mio fratello era lì in D (in prima squadra del Delta Porto Tolle, che allora militava tra i Dilettanti, ndr). Ho giocato con lui: rientrava da un infortunio e giocava con noi juniores, è un bel ricordo che conservo, in quella partita abbiamo vinto». Dopo il periodo formativo con i più giovani è cominciato quello che lui chiama "Il giro di prime squadre". Schio per metà stagione (allora in promozione), poi in prestito a Malo, successivamente al Summania nell'anno della pandemia, quindi Valli del Pasubio (l'anno scorso, dove non ha potuto evitare la retrocessione) e ora al Giavenale (campionato conclusosi con la discesa in Seconda categoria). Lo Schio, che ne detiene il cartellino, lo sta girando in prestito a squadre amiche nel territorio, ma il suo sogno è quello di tornare nella casa madre sulle orme del nonno Elia Marcante: «Ha giocato lì ed è stato presidente per un po' di anni. È una figura a cui io e mio fratello eravamo molto legati. Per entrambi Schio è una piazza importante».

L'obiettivo

Un giorno, è «Arrivare a quei livelli lì, sarebbe un bel cerchio».Intanto, tra un allenamento e l'altro, Nicolò ha studiato e ha cominciato a lavorare. «Mi sono laureato in scienze motorie nel 2021. Oggi lavoro in una palestra come istruttore in sala e personal trainer, a Costabissara. Alleno l'Alto Academy a Marano, faccio da aiutante per bambini e ragazzi». Lo sport nel sangue, una costante imprescindibile nella sua vita. «Fin dall'inizio -conclude Andreetto - è senza alcun dubbio la passione più importante che ho. L'obiettivo è avere una vita che si basi su quello, vivere di sport».