Un comunicatore al centro della difesa del Castelgomberto. Da piccolo Ivan Faggion sognava di fare il telecronista sportivo, e ancora gli piacerebbe farlo. Per ora, oltre a essersi laureato in Comunicazione per l'impresa a Bergamo, usa queste qualità - oltre che sul lavoro - per spronare i compagni del Castelgomberto, con il quale ha ricominciato a giocare dopo quattro anni di stop. Il difensore ventiseienne non è sempre stato nella retroguardia, ma certamente è il ruolo che sente più suo. «Da piccolo ero attaccante, ma dai 12 anni sono stato spostato in difesa ed è il ruolo che preferisco. Ho giocato anche terzino, ma preferisco stare al centro. Ho anche segnato qualche gol». E, appunto, anche quelle comunicative, con i compagni, ma non solo. «È un ruolo in cui bisogna essere leader, guidare la squadra e mi stimola. Anche se sono uno degli ultimi arrivati sono uno dei più vecchi e sta anche a me spronare i compagni per farli migliorare e fare in modo che non si accontentino. La comunicazione è importante sia all'interno, che con l'arbitro e gli avversari per non incappare in scene brutte e inutili».
Al Castelgomberto è appunto arrivato da poco, dopo aver militato in varie società dell'Ovest vicentino e quattro anni di stop, per motivi di studio. «Ho iniziato nel settore giovanile del Trissino, poi sono passato all'Arzignano e al Sovizzo, dove mi sono diviso tra Juniores e Prima categoria, fermandomi per frequentare l'università a Bergamo. Non è stata una scelta facile, ma quell'ateneo mi permetteva di seguire corsi specifici che m'interessavano. Da piccolo sognavo di fare il telecronista sportivo, per questo ho scelto questa strada e spero ancora di potermi mettere in gioco. Il campo mi mancava, avevo pensato di trovare una squadra là, ma lo studio mi prendeva troppo e ho rinunciato».
Al ritorno, però, la voglia di rimettere gli scarpini era fortissima e così è arrivato in biancorossoblu. «Conoscevo già metà squadra e sono contentissimo, perché ho trovato grande disponibilità e una bella società. Il ds viene a ogni allenamento e si diverte con noi». I ricordi più belli sono delle giovanili: «Ho giocato due volte al "Menti", una delle quali un triangolare quando ero al Trissino, contro Montecchio e Rivereel. Vincere un torneo importante dove gioca la Serie B è bellissimo. L'altro ricordo è un torneo pasquale a Cesenatico con l'Arzignano. Siamo stati perfetti: 26 gol fatti e zero subiti». Lavora in un'azienda di autotrasporti. «Sono contento, perché puntano tanto sui giovani». Un'altra soddisfazione è stata la candidatura al Pallone d'Argento. «Lo devo alla squadra e ai compagni di reparto e ne sono molto orgoglioso».
Faggion, stop and go. «Pausa di 4 anni per poter studiare»
