I parastinchi (modificati in casa) fanno segnare. Non si può che dire altrimenti parlando di Stefan Miloradovic, punto di forza del fronte offensivo del Cornedo che al primo anno di partecipazione al campionato d'Eccellenza si sta davvero ben comportando grazie appunto anche ai "timbri" apposti dall'attaccante nato ad Arzignano il 17 settembre 1996.
Com'è risaputo molti giocatori hanno il proprio rito scaramantico pre-partita (da chi entra in campo con un determinato piede a chi ascolta musica) o un portafortuna e a tutto ciò non è esente nemmeno il bomber gialloblu - nel torneo in corso già a quota 12, praticamente poco meno della metà delle reti del Cornedo che finora è andato a bersaglio in 26 occasioni e che attualmente si trova ai piedi del podio della classifica generale dei cannonieri dietro a Casarotto, Marchetti e quel Vesentini del Montorio che proprio con il gol di domenica rifilato ai gialloblu ha scalzato dal gradino più basso del podio l'ex Sarego- che a tal proposito dichiara: «Da otto anni indosso sempre gli stessi parastinchi che sono ormai parte immancabile del mio corredo sportivo. Sinceramente non sono il massimo della sicurezza, ho infatti tolto completamente la plastica protettiva perché mi dava fastidio lasciando di fatto solo ed esclusivamente la spugna...numeri alla mano però direi che le cose stanno andando bene e quindi anche se sono un po' datati e modificati non ci penso minimamente a cambiarli».
Numeri alla mano non si può non dare ragione a Miloradovic (il quale si ispira a Zlatan Ibrahimovic e nella vita di tutti i giorni fuori dal campo è un impiegato in un'azienda di logistica) visto e considerato che da quando milita in forza al Cornedo ha siglato la bellezza di 51 gol: 8 al debutto nella stagione 2017/2018, 13 in quella successiva, 15 nel 2020 quando i campionati a 9 gare dal termine vennero interrotti per via dell'epidemia di Covid, 3 in 5 partite disputate prima dello stop generale nella stagione successiva e 12 appunto nel torneo che si sta disputando. Di destro, di sinistro e di testa per il puntero gialloblu l'unica cosa che a contare quando scende sul campo da calcio è togliere il sorriso ai portieri avversari... e questo fin dalle prime partite disputate in tenera età con il Zermenghedo.
«Non so il perché ma ho sempre voluto giocare centravanti, un ruolo che mi piace davvero tanto e che non cambierei mai. Qui a Cornedo mi trovo davvero bene e mi auguro di poter dare ancora il mio contributo per il raggiungimento dell'obbiettivo stagionale; a livello personale spero di poter giungere il più in alto possibile, da bambino ovviamente sognavo di poter un giorno diventare professionista ma ora mi accontenterei di approdare pure in Serie D».