Ha ritrovato nell' Asd Barbarano Mossano in terza categoria stimoli e voglia di giocare realizzando una decina di gol, il ventisettenne attaccante di origine senegalese Gastone Diao candidato dalla società berica al concorso del pallone di bronzo assieme al centrocampista Nicola Padrin. «Una realtà calcistica avviata due anni fa conosciuta tramite l' ex compagno di scuola Matteo Tagliaferro che ha rappresentato una seconda possibilità per ritrovare entusiasmo dopo aver concluso la quadriennale esperienza al Due Monti in prima categoria con diversi tecnici quali Nicola Carraro, Roberto Gomiero, Davide Filippi e Federico Zordan», sottolinea Gastone Diao.
Obiettivo playoff «Qui a Barbarano mi sono subito sentito a mio agio e dopo la prima stagione interrotta un anno fa dal covid ci stiamo togliendo delle soddisfazioni con obiettivo a portata di anno dei playoff che spero di poter disputare dopo una borsite al ginocchio destro che mi ha fermato nelle ultime giornate». Cresciuto nel settore giovanile della società sportiva di Montegalda dove ha abitato fino a 10 anni per poi trasferirsi nella frazione di Colzè Gastone Diao ha vissuto un'importante esperienza biennale in prestito al Longare Castegnero. «Ricordo volentieri il primo anno nella juniores in cui il tecnico Corbolino mi spostò dalla fascia al centro dell'area e il gol vittoria al 90° in casa del Leodari che mi garantì la prima convocazione a 19 anni in prima squadra militante in Promozione col tecnico Giuseppe Camparmò disputando una decina di gare» sottolinea Diao.
Il grave infortunio Quindi il ritorno nel 2014 al Due Monti retrocesso in prima categoria non fu fortunato essendo contrassegnato da un grave infortunio... Capitò nel secondo anno sul campo del Lerino dove mi ruppi il crociato restando fermo per ben 8 mesi, un infortunio che mi ha condizionato nel recupero della piena velocità, peccato perchè rappresenta la mia principale caratteristica con punti di riferimento Van Basten vista anche la mia fede milanista ed Eto'o». E poi uno sguardo alla sua Africa. Come hai vissuto lo storico successo del Senegal nella Coppa d'Africa con finale vinta per 4-2 ai rigori contro l'Egitto di Salah? «Con grande gioia in quanto dopo l'Italia è ovviamente la mia squadra del cuore viste le origini dei mie genitori, una squadra piena di campioni affermatisi in Europa come Koulibaly del Napoli e Manè del Liverpool autore del rigore decisivo il che fa ben sperare per un buon comportamento ai mondiali in Qatar». Il calcio africano sta indubbiamente crescendo, anche se deve dotarsi di adeguate strutture».